Oggi l’intervento di ricostruzione mammaria è considerato parte della cura del tumore al seno.

 Gli esiti debilitanti e deturpanti di una mastectomia demolitiva possono condizionare la vita sociale, lavorativa ed affettiva di una donna, per questa ragione l’intervento di oncoplastica è considerato oggi parte integrante della cura del tumore al seno.

L’operazione, che consente di riacquisire la simmetria del torace, ridona la possibilità di indossare reggiseni, abiti con scollature e costumi, senza il bisogno di dover “nascondere” la femminilità strappata dalla malattia.

Ne parliamo con il Dottor Antonio Varanese, chirurgo plastico a Roma con esperienza pluriennale nella chirurgia ricostruttiva del seno.

Dottore quant’è importante per una donna l’estetica del seno e in quale maniera incide sulla vita privata?

Il seno rappresenta l’emblema della femminilità, ed è determinante nella vita sociale e intima di ogni donna. Chi più chi meno cerca di valorizzarlo come può, figuriamoci nel caso in cui una donna abbia subito una demolizione oncologica: diventa prioritario e doveroso ritrovare una parte di sé così importante.

C’è differenza tra la chirurgia plastica ricostruttiva e quella estetica?

Sì, molto spesso si generalizza sul termine “chirurgia plastica” intendendo esclusivamente l’ambito estetico, tuttavia, la chirurgia ricostruttiva mira proprio alla ricostruzione di un qualcosa che è stato precedentemente danneggiato o alterato nella propria struttura. La chirurgia estetica invece ha come obiettivo quello di valorizzare una parte del corpo non compromessa che necessita semplicemente di un miglioramento.

Cos’è la ricostruzione mammaria?

E’ un intervento chirurgico che ha lo scopo di restituire al seno forma e volume quanto più vicini possibile a quelli naturali. Non è un intervento standard: tutto dipende dalle caratteristiche del tumore asportato, dalla necessità di fare o meno cure radioterapiche successive, da come è avvenuto l’intervento demolitivo e per finire dalle caratteristiche anatomiche della paziente.

In cosa consiste l’intervento?

Se è stata eseguita solo una quadrantectomia, cioè se è stata eliminata solo una parte della mammella, si può usare la ghiandola residua per ricostruire il cono mammario e sistemare correttamente l’areola. Se esiste anche un’asimmetria di volume si può eseguire una mastoplastica di adeguamento contro-laterale. La ricostruzione cambia se è stata eliminata tutta la mammella. In questo caso, di solito si provvede a impiantare un espansore, che creerà i tessuti di rivestimento per contenere poi la protesi; in casi selezionati è possibile ricostruire direttamente la mammella con una protesi riuscendo quindi ad evitare un intervento chirurgico. Ancora, in alcuni casi la ricostruzione avviene con i cosiddetti tessuti autologhi, cioè “attingendo” a porzioni di muscolo addominale o del gran dorsale.

Tutte le pazienti sono candidabili alla ricostruzione?

Ogni donna mastectomizzata può sottoporsi all’ intervento ricostruttivo, se lo desidera, le tempistiche e le modalità vengono definite dal senologo e dal chirurgo plastico, alla luce dell’età, della malattia e delle caratteristiche psicologiche.

Quando è possibile pensare all’intervento chirurgico?

In molti casi è oggi possibile iniziare o, addirittura, completare la ricostruzione immediatamente dopo la mastectomia durante lo stesso intervento chirurgico. La decisione se effettuare una ricostruzione immediata viene presa di comune accordo dal chirurgo che esegue la mastectomia, dal chirurgo plastico e dalla paziente.
Se non si opta per una ricostruzione immediata, è opportuno attendere alcuni mesi per consentire una completa guarigione delle ferite e il termine di eventuali terapie complementari.

Quali risultati si possono aspettare le pazienti?

Obiettivo del chirurgo è quello di garantire un miglioramento e un ripristino estetico della zona interessata, tuttavia è importante che le pazienti non giungano all’intervento con aspettative irrealistiche: spesso esistono limiti legati a svariati fattori che possono influenzare la riuscita ottimale dell’intervento. Nella ricostruzione, il risultato finale dipenda anche e soprattutto dallo stato iniziale della paziente. Inutile quindi portare fotografie di modelle e attrici alle quali ispirarsi. Posso comunque dire che nella maggior parte dei casi, i risultati sono veramente sorprendenti.

 

 

 

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